Due tecniche abbastanza semplici ma diverse, spesso confuse tra loro: marmorino e stucco veneziano. Quali sono le differenze?
Si tratta di due finiture decorative ideali per le abitazioni di semplice applicazione. Partiamo dal marmorino. Un tipo particolare di intonaco perfetto per dipingere pareti e lastre: l’effetto ottico che si ottiene è quello del marmo, da qui il nome.
Il vantaggio del marmorino è sicuramente di tipo economico. Se l’effetto che si desidera è, appunto, quello del marmo, il risparmio è notevole. Basta semplicemente utilizzare calce spenta e polvere di marmo più accessibile sotto il punto di vista economico.
Il marmorino è utilizzato molto spesso per il bagno, considerata la sua resistenza riesce ad essere perfetto su ogni tipo di superficie. Si tratta di un prodotto traspirante e di facile asciugatura, biodegradabile e non inquinante.
Mentre il marmorino serve principalmente per i lavori di restauro, lo stucco veneziano, invece, è utilizzato più che altro per la decorazione delle pareti e quindi alle decorazioni interne. Meno resistente rispetto al marmorino, lo stucco veneziano si ottiene mescolando una minima quantità di polvere di marmo alla calce aerea e a grassello di calce.
Rispetto all’altra, la tecnica dello stucco risulta meno resistente ma non per questo meno piacevole esteticamente: il risultato finale sulla parete di un’abitazione sarà l’effetto di un rilievo. Si tratta di un tipo di lavorazione meno laboriosa, che richiede quindi meno tempo. Al contrario del marmorino, però, lo stucco veneziano deve essere applicato sulle pareti lisce.
Anche lo stucco è traspirante ed è in grado di respingere l’umidità dalle pareti. Piccolo trucco per aumentare la resistenza: aggiungere cera d’ape.